Professore di Igiene e Medicina Preventiva
Quante volte i segni del tempo influiscono sul nostro umore? Quante volte ci guardiamo allo specchio e non riusciamo a vedere altro che quelle imperfezioni del viso o del nostro corpo? Sentirsi bene con se stessi non dipende solo dal proprio stato di salute, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità definisce la salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.
La medicina estetica è una branca della medicina tradizionale, che si occupa di migliorare la qualità della vita di chi vive un disagio per un inestetismo e che propone programmi di prevenzione e terapia dell’invecchiamento generale e cutaneo. Tuttavia questi interventi estetici, quando applicati da soli, sono troppo spesso insoddisfacenti per il paziente. Sempre più spesso infatti chi si rivolge alla medicina estetica, oltre alla correzione dell’inestetismo, richiede una prescrizione utile per migliorare la qualità della vita e per mantenere negli anni una condizione mentale e fisica ottimale. Poiché la prevenzione dell’imperfezione spesso coincide con la prevenzione della malattia, l’approccio deve essere finalizzato alla correzione dei comportamenti sbagliati che hanno prodotto l’imperfezione e che, se trascurati, facilitano l’insorgenza della malattia stessa. È quindi necessario inquadrare il paziente nella sua interezza, agendo su fattori che determinano la salute come nutrizione, sonno, stress e movimento. In questo modo sarà possibile affrontare e risolvere problemi non solo fisici, ma che agiscono comunque sull’insoddisfazione del paziente.
Uno dei segnali più interessanti che può inviare una persona è sicuramente quello di sorridere. Guillaume Duchenne, neurologo francese fautore dell’elettrofisiologia muscolare, studiò la muscolatura facciale dell’uomo individuando così due gruppi di muscoli responsabili del sorriso: il grande zigomatico e l’orbicolare dell’occhio. Il primo collega gli zigomi ai lati della bocca e, contraendosi, svolge una trazione laterale su di essa facendo salire le guance e determinando l’esposizione dei denti, il secondo circonda l’occhio e ne determina la chiusura. Duchenne studiò che un sorriso “vero” è quello che coinvolge sia la bocca che gli occhi mentre un sorriso falso è quello che utilizza solo il muscolo grande zigomatico.
Oggi con il boom della medicina estetica sono sempre di più le persone che si sottopongono a ritocchi del volto per apparire più giovani, per migliorare le imperfezioni e risolvere i problemi estetici dell’invecchiamento.
La riduzione delle rughe del viso con iniezioni di tossina botulinica (BTX) è diventata un punto fermo nel settore del trattamento estetico: si tratta di una delle procedure di medicina estetica più popolare con 4,5 milioni di trattamenti durante il 2016 negli USA. Se tuttavia da un lato permettono un effetto ringiovanente sul volto dall’altro questi trattamenti, agendo bloccando la contrattilità muscolare, ci impediscono di osservare sul nostro viso alcune emozioni. Michael Lewis, della Scuola di Psicologia della Cardiff University, nel suo studio, spiega come le espressioni che facciamo con il viso non sono scollegate dalle emozioni che sentiamo, in entrambi i sensi: non solo servono ad esprimere le sensazioni, ma in qualche modo le influenzano anche. La ricerca di Lewis dimostra che le iniezioni di botulino utilizzate per eliminare le cosiddette “zampe di gallina” sul viso, riducono la forza dei muscoli che consentono il sorriso con ripercussioni anche a livello psicologico provocando un aumento della depressione e dell’ansia.
Sempre più spesso chi si rivolge alla medicina estetica, oltre alla correzione dell’inestetismo, richiede una prescrizione utile per migliorare la qualità della vita relativa alla propria età e per mantenere negli anni una condizione mentale e fisica ottimale. Ci occupa dunque della ricostruzione dell’equilibrio psico-fisico dell’individuo sano, che vive con disagio la propria vita a causa di un inestetismo non accettato o che, più semplicemente, richiede consigli ed interventi mirati al controllo del proprio invecchiamento. In tal senso la medicina estetica è oggi in grado di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni del paziente non solo mediante il trattamento medico delle imperfezioni e dei dismorfismi ma agendo anche sulla prevenzione delle cause che li hanno prodotti, sulla ricerca del benessere psico-fisico dell’individuo e sulla prevenzione e trattamento dell’invecchiamento in tutte le fasce d’età.
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